Ad amare si sbaglia

A cura di Zar@

Ad amare si sbaglia sempre.

Se stessi o gli altri, ci si confonde.

Ci sono cuori autocentrati, serrati come forzieri, impenetrabili, freddi come il vento di tramontana e distanti come le stagioni appena trascorse.

Spicchi di ardori spenti, malinconie imprecise e vanità.

Ti guardano senza vederti e quando provi a dire “ti amo”, sembra che la tua voce provenga da un altro mondo, troppo lontano per essere udita.

Persistono nel loro silenzio meditabondo e compiaciuto oppure indugiano nel solito lungo monologo ammantato di dialogo col quale annichiliscono ogni tuo slancio.

Dicevamo? Io nulla. Tu troppo.

E non cose, bensì parole, vuoti significanti senza senso e ordine.

Da perdersi e scomparire nel marasma di fonemi. Da rimanerne storditi. Come un vomito.

Però non ti arrendi. Pensi, sarà un momento, passerà.

Mi vedrà, prima o poi, e allora sentirò l’eco del mio respiro nel suo. Il vento caldo arriverà da sud e il forziere si spalancherà.

Ma il vento cambia e tutto intorno resta immutato, identico a prima. Come cristallizzato in un eterno mai.

Le pietre preziose restano pur sempre pietre. Rilucono, ma senza emanare calore.

Ad amare si sbaglia sempre un po’.

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