A cura di Zar@
La libertà non è qualcosa di scontato, la storia ci insegna questo. Il presente, pure. Allora difendiamola, con la memoria del 25 aprile, con il pensiero libero da fascismi espliciti e tangibili come quello del Ventennio e da altri più subdoli, nascosti dietro una facciata di democrazia e libertà, non meno pericolosi, quali l’omologazione consumistica e il globalismo che appiattisce e cancella la pluralità delle culture e la vera diversità, quella sostanziale.
Difendiamola con l’istruzione e con l’azione quotidiana, con il rispetto delle vittime delle guerre mondiali, di chi prese parte, quella giusta, con la Resistenza. Con il rifiuto di nostalgie stupide di tempi d’oro che tali non furono (quando c’era lui i treni non arrivavano in tempo) o di antifascismi di maniera.
Proteggiamola con la salvaguardia della nostra Costituzione e, magari, con la sua piena attuazione. A questo riguardo, il pensiero che oggi vi proponiamo è quello, profondo, di un partigiano illustre, il più amato dei presidenti di questa repubblica nata proprio dalla liberazione dal nazifascismo nel 1945. È il pensiero, sul legame inscindibile tra libertà d giustizia sociale, di Sandro Pertini.
Per me libertà e giustizia sociale, che poi sono le mete del socialismo, costituiscono un binomio inscindibile non vi può essere vera libertà senza la giustizia sociale, come non vi può essere vera giustizia sociale senza libertà.