Al cantautore e poeta Oliviero Malaspina il prestigioso Premio Civilia 2025

A cura di P. Traccis

La locandina dell’evento

Il prestigioso Premio Civilia– Cultura, Parole e Musica- alla canzone d’Autore, 15^ edizione, è stato assegnato al cantautore, poeta e scrittore Oliviero Malaspina.

La premiazione è avvenuta presso il teatro comunale di Nardò (Lecce) il 24 maggio 2025. 

L’artista pavese noto, tra le altre cose,  per essere stato l’ultimo coautore di Fabrizio De André, nella stesura degli incompiuti Notturni, non ha potuto presenziare alla cerimonia di premiazione per motivi indifferibili. 

Il suo ringraziamento è arrivato con una nota scritta breve, ma  significativa, con la quale l’artista sottolinea il piacere e persino il dovere della condivisione dell’ennesimo riconoscimento con quanti hanno lavorato negli anni insieme al lui.

Sono quelle cose che spesso si dicono senza troppa enfasi e talvolta in maniera frettolosa,  a chiusura di discorsi compiaciuti, fortemente incentrati sulla propria persona. Oliviero Malaspina, invece, ne fa il succo e il senso del comunicato di ringraziamento rivolto alla commissione artistica e organizzativa, nella consapevolezza che nessun artista lavora e dunque merita da solo.

Così, mi vengono in mente tanti premi e riconoscimenti tributati ad artisti di ogni risma e livello. Il loro grazie ricolmo di ingratitudine per tutte quelle persone senza le quali non avrebbero né vinto né meritato alcunché. Quasi che l’ammettere che la musica sia un lavoro di gruppo, anziché come garanzia  di cura e di ricerca della qualità artistica, possa essere letto come il non essere abbastanza bravi per fare tutto da soli. 

Quanti citano gli autori dei testi e delle musiche delle canzoni che cantano, durante i concerti? Quanti li ricordano nelle interviste o in occasione di un premio? 

La riflessione devia dal tema dell’articolo, sebbene a mio avviso non troppo. 

La  canzone d’autore è un patrimonio da preservare da una morte che molti danno per certa, nonostante qualche sussulto di speranza legato agli ultimi sviluppi della musica visibile, quella che viene distribuita e pubblicizzata a dovere, avendo di conseguenza  la possibilità di essere  apprezzata anche nel 2025.

Anche l’eterna ed eterea poesia non vive un momento d’oro sul piano editoriale, per ragioni affini di mercato e di involuzione culturale.

Entrambe rappresentano un baluardo di umanesimo, in una società che ama definirsi progredita perché interpreta il cambiamento come vita, anziché il contrario. In un mondo più calcolatore che razionale, c’è un gran bisogno di bellezza, come rimedio che unisce sensibile e sovrasensibile, rimandando al senso. Perché le mode passano, come pure i generi letterari e musicali, ma gli uomini restano. 

E alcuni sono ancora capaci di emozionare, stupire e raccontare in versi e musica.

Le canzoni di Oliviero Malaspina sono tra quelle che mi hanno allevata, a carezze e cazzotti, come fa la vita. Le sue poesie mi hanno commossa, talvolta sbalordita, sovente scossa, in qualche caso perdonata. 

Gli devo molte lacrime e più di un sorriso, come essere umano intrappolato nella rete del proprio tempo, alla stregua di un pesce che piange e che ride, per dirla con il titolo di uno dei miei libri preferiti di Oliviero Malaspina.

La poesia e la canzone d’autore vanno custodite e celebrate perché sono un fatto d’umanità, puro e semplice. Come il ringraziamento condiviso di Oliviero Malaspina per questo meritatissimo premio. 

Per saperne di più su Oliviero Malaspina:

https://it.m.wikipedia.org/wiki/Oliviero_Malaspina

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