I diritti delle opere citate sono dei rispettivi proprietari.
Pensiero libero
A cura di Zar@
In questi giorni di caos politico e mediatico penso agli innocenti, quelli veri. Quelli che non abbelliscono alcun discorso e non sorreggono alcuna ideologia. Ignorati dai cattivi e dai buoni, entrambi colpevoli. Si sa, ai colpevoli l’innocenza dà fastidio. Penso a chi ha sete di pensiero e per abbeverarsi deve concedersi il lusso della sospensione del giudizio. Del silenzio.
Presagio
A cura di Zar@
Voglio le parole
le carezze
Il seme del solco più profondo
Amare mi manca
Perché tu non sei più
il mio cuore
Sei un presagio di morte
e fiori marci
Le preghiere non bastano
Per il pieno di vita.
La notte.
I diritti delle opere citate sono dei rispettivi proprietari.
Versi di-versi
A cura di Zar@
Fendenti come coltellate
i desideri impuri
pietrificati
dall’inespresso
Tremanti
come brividi
colpevoli
e complici
di tanti momenti
di un solo mai.
La vita sceglie.
La Playlist di Eikasia: giugno 2019
Dove le le parole non arrivano…la musica parla
Le poesie
A cura di Zar@
Le poesie sono meravigliosi giochi di significanti che finiscono per intrecciarsi magicamente con i significati, vibrando dal profondo dell’anima.
Sono brividi del pensiero e tremori di mani in un miracolo creativo senza sforzo, catartico, di cesellamenti minimi ed essenziali.
Il mistero del loro messaggio emozionale e teoretico si compie al momento della lettura e si chiarisce in svariati modi quante sono le personalità e i vissuti individuali e collettivi.
Accade che siano rituali del cuore o temporanei rapimenti. Ripiegamenti e smarrimenti della mente e del cuore. Come ritrovarsi al di fuori di sé. Fervore mistico e precipizio abissale, vita viva e sublimante bellezza.
“Ogni poesia è misteriosa. Nessuno sa interamente ciò che gli è stato concesso di scrivere”
Jorge Louis Borges
I diritti delle opere citate sono dei rispettivi proprietari.
I diritti delle opere citate sono dei rispettivi proprietari.
L’Infinito di Leopardi: 200 anni e un’eterna giovinezza.
A cura di Zar@
Domani saranno 200 anni dalla composizione di questa poesia da parte di un poeta e filosofo tra i più grandi: Giacomo Leopardi. Nelle scuole di tutto il Paese, ad un’ora stabilita, bambini e ragazzi di tutte le età reciteranno insieme questa meravigliosa poesia per celebrarne la bellezza e il genio.
Giacomo Leopardi – L’infinito
Poesie scelte: GIACOMO LEOPARDI, L’infinito, 1819 (Canti , XII).
Sempre caro mi fu quest’ermo colle, E questa siepe, che da tanta parte Dell’ultimo orizzonte il guardo esclude. Ma sedendo e mirando, interminati Spazi di là da quella, e sovrumani Silenzi, e profondissima quiete Io nel pensier mi fingo; ove per poco Il cor non si spaura. E come il vento Odo stormir tra queste piante, io quello Infinito silenzio a questa voce Vo comparando: e mi sovvien l’eterno, E le morte stagioni, e la presente E viva, e il suon di lei. Così tra questa Immensità s’annega il pensier mio: E il naufragar m’è dolce in questo mare. |
I diritti delle opere citate sono dei rispettivi proprietari.
La Playlist di Eikasia: maggio 2019.
Si dovrebbe, almeno ogni giorno, ascoltare qualche canzone, leggere una bella poesia, vedere un bel quadro, e, se possibile, dire qualche parola ragionevole.
Goethe
I diritti delle opere citate sono dei rispettivi proprietari.
Classici della poesia: Benedetto sia ‘l giorno, e ‘l mese, e l’anno
A cura di Zar@
In questo sonetto del Canzoniere, Francesco Petrarca loda la sua amata Laura, ricorda positivamente il giorno dell’innamoramento e celebra la poesia. Un classico intramontabile dedicato agli amanti della poesia.
I diritti delle opere cotate sono dei rispettivi proprietari
Benedetto sia 'l giorno, e 'l mese, e l'anno,
e la stagione, e 'l tempo, e l'ora, e 'l punto,
e 'l bel paese, e 'l loco ov'io fui giunto
da' duo begli occhi che legato m'hanno;
e benedetto il primo dolce affanno
ch'i'ebbi ad esser con Amor congiunto,
e l'arco, e le saette ond'i' fui punto,
e le piaghe che 'nfin al cor mi vanno.
Benedette le voci tante ch'io
chiamando il nome de mia donna ho sparte,
e i sospiri, e le lagrime, e 'l desio;
e benedette sian tutte le carte
ov'io fama l'acquisto, e 'l pensier mio,
ch'è sol di lei, sì ch'altra non v'ha parte
Filosofia per crescere
A cura di Zar@
Il Professor Enrico Berti – grande filosofo italiano tra i maggiori esperti di Aristotele – di recente ha lanciato un appello all’inserimento della Filosofia in tutti gli indirizzi di studi della scuola secondaria di secondo grado. Lo accogliamo e rilanciamo riportando il primo frammento originale della storia della filosofia. Si tratta della citazione di un passaggio dell’opera Perì Phỳseos (Sulla natura) del filosofo greco Anassimandro.
Anassimandro di Mileto afferma che l’archè o principio di tutte le cose è l’àpeiron, vale a dire l’indeterminato, l’infinito (nel tempo e nello spazio) o illimitato.
Il frammento in questione ha un grande suo valore simbolico ed emozionale, in quanto rappresenta la prima parola scritta da un filosofo che sia giunta fino a noi.
Pensiamo che la Filosofia rappresenti una incomparabile e imprescindibile opportunità di crescita intellettuale, culturale e umana che andrebbe concessa a tutti i ragazzi in formazione, per una società migliore, più matura e consapevole. Per leggere e affrontare al meglio questo tempo incerto, con le sue storture e le sue eccezionali potenzialità. Per avere e dimostrare una marcia in più nel mondo del lavoro, qualunque sia la strada intrapresa.
Principio degli esseri è l’infinito…da dove infatti gli esseri hanno l’origine, ivi hanno anche la distruzione secondo necessità; poiché essi pagano l’uno all’altro la pena e l’espiazione dell’ingiustizia secondo l’ordine del tempo.
Anassimandro