Albe dorate

A cura di Zar@

L’alba è quando tutto tace. Quando un colpo di spugna cancella ogni rumore di troppo, come gli innumerevoli e variegati sollazzi diurni e notturni per vacanzieri. Il silenzio che questa terra impone, inizialmente è una sensazione forte. Poi penetra dentro di te, placa i pensieri, scioglie i nodi e diventa un bisogno dell’anima. Il tuo respiro si fonde con il respiro del mare diventando preghiera. Mentre il sole insegna la rinascita giornaliera. In Sardegna.

Pensiero libero

A cura di Zar@

In questi giorni di caos politico e mediatico penso agli innocenti, quelli veri. Quelli che non abbelliscono alcun discorso e non sorreggono alcuna ideologia. Ignorati dai cattivi e dai buoni, entrambi colpevoli. Si sa, ai colpevoli l’innocenza dà fastidio. Penso a chi ha sete di pensiero e per abbeverarsi deve concedersi il lusso della sospensione del giudizio. Del silenzio.

Presagio

A cura di Zar@

Voglio le parole

le carezze

Il seme del solco più profondo

Amare mi manca

Perché tu non sei più

il mio cuore

Sei un presagio di morte

e fiori marci

Le preghiere non bastano

Per il pieno di vita.

La notte.

I diritti delle opere citate sono dei rispettivi proprietari.

Versi di-versi

A cura di Zar@

Fendenti come coltellate

i desideri impuri

pietrificati

dall’inespresso

Tremanti

come brividi

colpevoli

e complici

di tanti momenti

di un solo mai.

La vita sceglie.

Le poesie

A cura di Zar@

Le poesie sono meravigliosi giochi di significanti che finiscono per intrecciarsi magicamente con i significati, vibrando dal profondo dell’anima.

Sono brividi del pensiero e tremori di mani in un miracolo creativo senza sforzo, catartico, di cesellamenti minimi ed essenziali.

Il mistero del loro messaggio emozionale e teoretico si compie al momento della lettura e si chiarisce in svariati modi quante sono le personalità e i vissuti individuali e collettivi.

Accade che siano rituali del cuore o  temporanei rapimenti. Ripiegamenti e smarrimenti della mente e del cuore. Come ritrovarsi al di fuori di sé. Fervore mistico e precipizio abissale, vita viva e sublimante bellezza.

“Ogni poesia è misteriosa. Nessuno sa interamente ciò che gli è stato concesso di scrivere”

Jorge Louis Borges

I diritti delle opere citate sono dei rispettivi proprietari.

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L’Infinito di Leopardi: 200 anni e un’eterna giovinezza.

A cura di Zar@

Domani saranno 200 anni dalla composizione di questa poesia da parte di un poeta e filosofo tra i più grandi: Giacomo Leopardi. Nelle scuole di tutto il Paese, ad un’ora stabilita, bambini e ragazzi di tutte le età reciteranno insieme questa meravigliosa poesia per celebrarne la bellezza e il genio.

Giacomo Leopardi – L’infinito
Poesie scelte: GIACOMO LEOPARDI, L’infinito, 1819 (Canti , XII).


Sempre caro mi fu quest’ermo colle,
E questa siepe, che da tanta parte
Dell’ultimo orizzonte il guardo esclude.
Ma sedendo e mirando, interminati
Spazi di là da quella, e sovrumani
Silenzi, e profondissima quiete
Io nel pensier mi fingo; ove per poco
Il cor non si spaura. E come il vento
Odo stormir tra queste piante, io quello
Infinito silenzio a questa voce
Vo comparando: e mi sovvien l’eterno,
E le morte stagioni, e la presente
E viva, e il suon di lei. Così tra questa
Immensità s’annega il pensier mio:
E il naufragar m’è dolce in questo mare. 

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La Playlist di Eikasia: maggio 2019.

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Si dovrebbe, almeno ogni giorno, ascoltare qualche canzone, leggere una bella poesia, vedere un bel quadro, e, se possibile, dire qualche parola ragionevole.

Goethe

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Classici della poesia: Benedetto sia ‘l giorno, e ‘l mese, e l’anno

A cura di Zar@

In questo sonetto del Canzoniere, Francesco Petrarca loda la sua amata Laura, ricorda positivamente il giorno dell’innamoramento e celebra la poesia. Un classico intramontabile dedicato agli amanti della poesia.

I diritti delle opere cotate sono dei rispettivi proprietari

Benedetto sia 'l giorno, e 'l mese, e l'anno,
e la stagione, e 'l tempo, e l'ora, e 'l punto,
e 'l bel paese, e 'l loco ov'io fui giunto
da' duo begli occhi che legato m'hanno;
e benedetto il primo dolce affanno
ch'i'ebbi ad esser con Amor congiunto,
e l'arco, e le saette ond'i' fui punto,
e le piaghe che 'nfin al cor mi vanno.
Benedette le voci tante ch'io
chiamando il nome de mia donna ho sparte,
e i sospiri, e le lagrime, e 'l desio;
e benedette sian tutte le carte
ov'io fama l'acquisto, e 'l pensier mio,
ch'è sol di lei, sì ch'altra non v'ha parte