Recensione: Il paese delle Croci.

La prima recensione del 2020 riguarda un avvincente romanzo giallo, di recente pubblicazione.
Buon anno e buona lettura dalla Redazione.
Zar@

A cura di Pasqualina Traccis

Il paese delle croci, pubblicato da Emersioni a settembre 2019, è  l’ultimo libro di Gianfranco Cambosu, affermato autore di Nuoro che da anni coniuga la passione per la scrittura con la professione di docente di Lettere al Liceo.

Il romanzo, appartenente al genere giallo, è ambientato nel cuore della Sardegna, in Barbagia, come gran parte dei romanzi della sua illustre concittadina (e lontana parente) Grazia Deledda, unica donna italiana insignita del Premio Nobel per la Letteratura, nel 1927.

Il titolo riprende il nome del villaggio immaginario nel quale si svolge il racconto e ne richiama al tempo stesso il destino di morte e desolazione.

A Sas Ruches (letteralmente “Le croci”), il giovane siciliano Ercole Cassandra giunge nel ruolo di insegnante presso la scuola media, ma il suo vero proposito è indagare sulla misteriosa uccisione di suo padre, capitano dei carabinieri, avvenuta nel paese barbaricino quando lui era ancora bambino.

Il delitto si inscrive in un contesto sociale complesso e aspro, con leggi proprie e implacabili, intrecciandosi con un losco traffico di bronzetti nuragici, uno stupro di gruppo e il ruolo controverso di un’attempata maîtresse nuorese.

La storia, sospesa tra la ricostruzione di ciò che è accaduto e il progressivo delinearsi di ciò che potrebbe accadere, alimenta una suspense che tiene il lettore ancorato al libro dalla prima pagina all’ultima.

La narrazione intrigante è impreziosita da scrittura ricercata e icastica, per nulla scontata per un romanzo che si colloca tra il giallo e il noir.

Isola nell’isola e terra di misteri, la Barbagia descritta nel libro tra realtà e finzione, è matrice di un’umanità specifica e di inconsueto fascino, che difficilmente si può incontrare in altre parti del mondo.

Prova ne è il matriarcato che contraddistingue Sas Ruches, aspetto tra i più interessanti e originali del romanzo e chiave di lettura non secondaria delle vicende narrate.

Le donne, infatti, incarnano le contraddizioni più profonde e radicate della piccola comunità: il destino di violenza e morte e, insieme, la speranza di un cambiamento di prospettiva che apra a un domani migliore.

Come la tenace e sensuale quarantenne Gavina, sono capaci di portare sulle spalle il peso di una sofferenza indicibile, appena accennata nelle lacrime lavate via sul nascere con un gesto atavico di imperativa dignità.

Come le due allieve più diligenti del professor Cassandra, sono germogli di una rivoluzione culturale che nasce dal disperato bisogno di pace e futuro delle nuove leve.

Consapevoli del proprio ruolo sociale centrale, nel volto imperscrutabile e nel cuore risoluto, le donne del romanzo celano il desiderio di abbandonarsi alla propria fragile umanità, per farla prevalere definitivamente sull’odio e sulla morte.

Altra forza viva e sovversiva di una comunità prigioniera di se stessa e di un tempo in bilico tra passato e presente, sono gli alunni del professore siciliano.

Da buon insegnante, Gianfranco Cambosu sembra riporre proprio nei giovani e nella cultura, la speranza definitiva di riscatto di un’umanità straziata e persa. Affidando alle scintille che scoccano dai loro occhi, l’arduo compito di farsi fiaccole per rischiarare la notte profonda delle loro anime e delle nostre.

Scorrevole e coinvolgente, Il paese delle croci è un libro che consiglio agli appassionati del giallo e a chi ama le buone letture di qualsiasi genere letterario.

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