L’angolo della poesia: Sebastiano Satta

A cura di Dora M.

Care amiche e cari amici, vi proponiamo una struggente poesia di Sebastiano Satta, autore poco noto al di fuori della sua straordinaria terra: la Sardegna.

Sebastiano Satta è stato un poeta, scrittore, giornalista e avvocato di grande talento e spessore, nato a Nuoro nel 1867 e morto nel 1914 nella stesso capoluogo sardo. Le sue opere raccontano le persone più umili e scavano in profondità cogliendo problemi, vizi e virtù del popolo barbaricino di quel periodo storico.

La poesia è dedicata alla figlia, tragicamente scomparsa quando era ancora bambina.

Sepulta Domus

Mi dicevan: — Fulano

È ricco, ha molti armenti,

Ha vigneti e fiorenti

Pomarî ai poggi e al piano.

È assai ricco Fulano!

Ed io cantavo nel mio cuor fedele:

Ah! più grande tesoro

Mi ho io nella mia casa:

Una figlietta, una bambina d’oro

Che raggia d’astri tutti i miei pensieri

bambinabambina!

Ed ecco tu sei morta.

Ed io non ho più nulla;

invidio ora il mendico

Che  nel cavo della mano al figlio

L’acqua delle fontane;

invidio anche il tapino

Che torna all’abituro senza pane

trova il figlio laceropiangente

Nella tenebraprivo

Di ogni cosa, ma vivo!

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