Così eravamo, di Francesco Guccini

A cura di Zar@

Che emozione ricevere la copia autografata da uno dei tasselli della mia adolescenza e giovinezza, il mio cantautore preferito.

Così eravamo, il nuovo libro di Francesco Guccini, edito da Giunti, lo racconta per raccontare un mondo che è stato e non è più. Un mondo di rinata speranza, che edifica, sopra le macerie della Seconda Guerra Mondiale, una società e un’umanità nuova.

Il focus è su una regione, l’Emilia, che come tutte oscilla tra l’austero polo sovietico e lo sfavillante polo americano, con il primo come promessa di riscatto egualitario e il secondo come forza irresistibile che si traduce in nuove danze e mode musicali, ad assecondare il bisogno di sorridere ancora alla vita.

Il libro racconta di persone e cose che segnano la tua vita e poi si perdono, inghiottite dal tempo che passa e non ritorna. I compagni di strada, gli oggetti rubati alla memoria di una serata speciale, gli operai della musica, le balere, gli amori arraffazzonati e quelli sognati, la vita che passa,  come tutto e più di tutto, per chiudere il cerchio in un nostalgico “così eravamo”.

Leggere Guccini è sempre interessante, perché svela un sogno diventato realtà a piccoli passi, con un po’ di fortuna e poche pretese, in un contesto originariamente semplice, ma genuino, tra persone che non sapevano leggere la musica, ma la facevano bene.

Questo libro non ha grandi attrattive, se non si è curiosi dell’autore e del suo tempo. Però si legge facilmente e con piacere.

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