Il segreto di Chimneys: recensione.

A cura di Zar@

Spazio al giallo, cari amici e care amiche. D’estate è una delle letture preferite dai vacanzieri, così come gli altri generi affini. Leggero, appassionante, senza troppe pretese, al tempo stesso può essere d’autore, come in questo caso in cui proponiamo la recensione di un classico. Il libro infatti è stato scritto dalla regina del giallo Agatha Christie.

La storia si ambienta nel castello di Chimneys, in Inghilterra. Un luogo di ritrovo per persone importanti che hanno un ruolo nell’economia e nella politica e che spesso lo usano per concludere affari e trattati internazionali.

Mentre un giovane avventuriero inglese proveniente dall’Africa viene incaricato di portare a termine una missione, consegnare delle lettere alla legittima proprietaria e lo scottante maniscritto conenente le memorie di un principe ad una casa editrice, nel castello si compie l’omicidio di un nobile balcanico, successore al trono del principato di Herzslovakia.

L’omicidio è avvolto nel mistero, che via via si infittisce, coinvolgendo il giovane avventuriero che viaggia sotto falso nome, l’affascinante nobildonna Virginia Ravel, l’enigmatico collezionista americano e la polizia internazionale.

Cosa c’è dietro l’omicidio? In che modo si collega alla fantasmagorica figura del ladro di gioielli soprannominato Re Victor? La storia, avvincente e con un finale sorprendente che è difficile aspettarsi o intuire, impegna il lettore nell’investigazione dall’inizio alla conclusione in perfetto stile Agatha Cristie.

Non è uno dei suoi migliori gialli, ma si tratta sempre di una lettura piacevole da fare sotto l’ombrellone.

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