Stagioni: racconto in progress

A cura di Stefania Soldati

Riprendiamo con la nostra rubrica sui racconti a puntate, con un nuovo racconto in progress. Ecco la prima puntata, buona lettura!

Andava spedito, tra foglie secche e odori di zuppe invernali, pallido in volto, come chi ha aspettato fino all’ultimo un motivo per desistere dal suo proposito, senza trovarlo. Aveva 48 anni, il cuore in tasca e una manciata di rancori. Nessuna aspettativa.

Saliva il colle di Sant’Onorio, verso il luogo stabilito per l’appuntamento. Perché le aveva permesso di incontrarlo ancora, se non c’era alcuna possibilità di ricominciare da capo? Voleva tormentarlo, con le sue labbra insolenti e lo sguardo torvo, sicura di sé, come una matrona d’altri tempi e luoghi. Voleva umiliarlo, leggendogli in faccia un amore disperato, ma ancora vivo.

Anna aveva 46 anni e un corpo giovane, asciutto e sensuale che gliene faceva dimostrare non più di 41-42. I ricci color miele le disegnavano il viso di boccoli, avviluppandone il profilo di bambina. Se solo gli avesse concesso un’opportunità, sarebbe filato tutto liscio. Non beveva ormai da 34 giorni e aveva ripreso da 2 il suo posto in cantiere, presto era presto per avanzare previsioni e azzardare bilanci, ma dentro si sentiva pulito come non mai e questo gli bastava. Ogni tanto sentiva ancora il profumo del rum, inebriante e caldo, familiare. Sputava in terra, a quel pensiero, bestemmiando tra sé e sé. Mancavano ancora 20 minuti all’appuntamento con il destino, in una fredda domenica di inverno.

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