Baudolino-Umberto Eco: recensione

A cura di Zar@

Ansia mista a frustrazione. È lo stato d’animo con il quale ti accingi a “recensire” un gigante come Umberto Eco, senza sembrare uno di quegli “imbecilli”, a cui il web ha dato voce, di cui amava parlare questo grande filosofo, semiologo e scrittore.

Dirò una cosa semplice: romanzo storico, ambientato nel Medioevo,  nell’Italia padana dei tempi di Federico Barbarossa, per spaziare verso Costantinopoli e l’Oriente magico e misterioso, che val la pena leggere.

Vale la pena essere pazienti, scorrere le tantissime pagine, lasciarsi provocare e stupire, ma al tempo stesso istruire da Eco e dal personaggio principale del libro, il furfantello, geniale e creativo quanto bugiardo, che Federico I aveva eletto a suo figlio.

C’è dentro e dietro la storia dei conflitti tra l’imperatore e i comuni italiani del nord, ma c’è anche tanta fantasia che si intreccia a mito e leggende più o meno note, come quella del Santo Graal. Una storia filtrata dalle menzogne ben congeniate di Baudolino, talmente inverosimili da essere convincenti e appassionanti, sempre con un filo di ironia a dare sapore a tutto.

Leggete dunque, pazientate e godete di un racconto corposo e avvincente, tra storia, immaginario e immaginazione. Consigliato.

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