A cura di Redazione
Saramago scrive un romanzo breve e snello, avventuroso e tendenzialmente filosofico, anche se in esso prevale l’aspetto letterario che lo rende accessibile pur nell’altezza delle questioni trattate.
Caino è l’altro. Dei due fratelli, il non prediletto da Dio, il quale ha appena creato la prima progenie umana. Il gesto esecrabile, che lo marchierà indelebilmente, vale.a dire l’uccisione del fratello Abele, lo porterà verso un lungo viaggio, sia nello spazio-tempo biblico che nella propria interiorità umana, alla scoperta dei lati più controversi del racconto dei racconti.
Si affrontano, in modo semplice, lontano dalle vette filosofiche e teologiche, talvolta semplificando un po’ troppo, i temi complessi ed eterni del bene e del male, della giustizia e dell’ingiustizia, dell’amore e dell’odio, fino al tema del rapporto tra fede e ragione (o scienza), nel contesto più ampio del rapporto tra uomo e dio.
Nell’imperscrutabiltà del disegno del dio biblico c’è l’incomunicabilità tra la divinità e la sua creatura, che faticano a capirsi reciprocamente.
Attraverso i personaggi più noti dell’Antico Testamento e le loro vicende, avvincenti quanto controverse, si dà una lettura critica delle Scritture e dell’intera religione, in un percorso che conduce Caino se non ad una giustificazione, quanto meno ad una sorta di spartizione di colpe.
Nella prospettiva dello scrittore portoghese, tra uomo e dio, creatore e creatura, in fondo, non sembra esserci questo enorme abisso.
La vendetta di Caino sarà quella dell’umanità asservita ad un dio che deve, ma non può, essere ucciso.
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